A causa del CoronaVirus sarebbero stati proposti due emendamenti per bloccare la portabilità dei numeri in telefonia mobile durante il periodo di crisi (aggiornato al 10 aprile)
Per fronteggiare la diffusione del CoronaVirus all’interno del Decreto Cura Italia sono stati proposti due nuovi emendamenti rispettivamente da parte del Movimento 5 Stelle (firma Coltorti) e Lega (firma Salvini).
Aggiornamento del 10 aprile 2020: Oggi l’AGCOM ha espresso il proprio parere negativo nell’introdurre il blocco della portabilità così come espresso negli emendamenti proposti attualmente solo dalla Lega.
Secondo l’AGCOM la proposta è “certamente sproporzionata, anche in una fase di emergenza quale quella che stiamo attraversando”.
Questo perché sempre secondo l’autorità “la maggior parte dell’attività di migrazione vengono svolte da remoto senza interazione fisica“”.
Il blocco della portabilità viene poi considerata una proposta dannosa che provocherebbe “l’impossibilità per i clienti di cambiare fornitore di servizi di telefonia fissa e mobile, in un momento in cui appare particolarmente importante trovare l’offerta commerciale più consona alle nuove esigenze”.
Fine aggiornamento del 10 aprile 2020.
Aggiornamento del 7 aprile 2020: Dopo aver rinunciato a presentare l’emendamento, la lega ha riproposto un nuovo emendamento nel Decreto Cura Italia che prevederebbe “la sospensione di tutte le operazioni di portabilità e migrazione dei numeri fissi e mobili”.
Tale misura avrebbe un limite temporale imposto fino al 18 maggio 2020.
Lo scopo dell’emendamento è quello di limitare il contatto fisico tra tecnici e persone.
L’emendamento non si applicherebbe nel caso in cui il richiedente chieda un passaggio ad un più elevato standard di connettività o l’attivazione di un nuovo numero.
Fine aggiornamento del 7 aprile 2020.
Aggiornamento del 2 aprile 2020: Sembra che la proposta per il blocco temporaneo della portabilità per la telefonia mobile sia stato di fatto ritirato dal movimento cinque stelle e dalla Lega, che non hanno presentato i nuovi emendamenti per il voto in commissione da inserire nel Decreto Cura Italia
Fine aggiornamento del 2 aprile 2020.
I due emendamenti hanno lo scopo di bloccare temporaneamente la possibilità da parte dei consumatori di effettuare la portabilità del proprio numero di telefonia mobile ad un altro operatore.
La giustificazione di questi due emendamenti risiede nel fatto che si vuole limitare il più possibile il contatto fisico delle persone presso i centri autorizzati ad effettuare la portabilità del numero.
Si tratta di un idea che però non è stata condivisa molto dagli operatori telefonici e da alcuni organi predisposti alla tutela dei consumatori.
In una situazione di crisi come questa, limitare la possibilità delle persone di cambiare operatore telefonico per individuare un offerta tariffaria più consona alle proprie esigenze sarebbe un grosso danno ai danni dei consumatori.
Infatti le persone non sarebbero più in grado di scegliere l’operatore telefonico che possa garantire la migliore connettività ad internet o i migliori servizi mobili necessari per le proprie attività private o lavorative.
C’è da sottolineare poi che la stragrande maggioranza delle portabilità nella telefonia mobile avviene tramite servizi online messi a disposizione da parte degli operatori.
Di fatto le situazioni in cui effettivamente le persone richiedono la portabilità presso un centro fisico (negozio) sono molto limitate.
Alcuni operatori telefonici come Fastweb o ILIAD hanno già espresso li loro parere contrario su questo tipo di iniziativa.
Fastweb ha definito quest’iniziativa come: “una minaccia alla concorrenza nel settore” che “non contribuirebbe in alcun modo a salvaguardare i lavoratori e i clienti“.
Sia ILIAD che Fastweb hanno poi inviato il loro parere negativo all’AGCOM, e hanno richiesto all’Autorità competente di iniziare a trattare la situazione in un tavolo tecnico per trovare una soluzione migliore.
Gli altri operatori, come TIM, Vodafone e WindTre al momento non hanno ancora rilasciato nessun comunicato ufficiale riguardo ai due emendamenti.
Ha parlato invece AIIP (l’Associazione Italiana Internet Provider) che ha rilasciato questo comunicato: “Per l’AIIP la proposta è paradossale perché mentre l’art. 82 del decreto Cura Italia vuole tutelare i clienti finali, l’emendamento è palesemente in danno dei medesimi: limitare la possibilità di cambiare fornitore significa impedire al cliente di poter scegliere un servizio qualitativamente superiore proprio ora che – in ragione delle misure di contenimento del virus quali smart working, etc. – ne ha particolare necessità, o impedire al cliente di valersi di un servizio analogo ma a condizioni economiche più vantaggiose, proprio ora che c’è una situazione di generalizzata contrazione delle disponibilità economiche sia per le famiglie che per le imprese“.
A tutela dei Consumatori hanno espresso i propri pareri il Movimento Difesa del Cittadino, il Codacons, Federconsumatori e Adiconsum.
Il Movimento Difesa del Cittadino e il Codacons sono contrari ai due emendamenti proposti da Movimento 5 Stelle e Lega, in quando priverebbero alcuni diritti a tutela dei consumatori.
Invece per Federconsumatori la risposta è più tiepida, dato che considera “accettabile la limitazione per un periodo di tempo ritenuto necessario per contrastare la diffusione del Coronavirus“.
Adiconsum invece è convinta che i due emendamenti siano da considerarsi utili e quindi li sostiene entrambi.
Ribadiamo che i due emendamenti non sono diventati ancora legge, e l’AGCOM non ha ancora rilasciato nessuna risposta ufficiale al riguardo.
E’ probabile che nelle prossime ore (o un paio di giorni) avremo novità in merito.
Fonte: Via
SEGUIMI SU FLIPBOARD, su GOOGLE NEWS per le notizie, invece Su Telegram per le Offerte e i Coupon
Salve sono un blogger laureato in Economia Aziendale presso l’università di Pisa e scrivo su argomenti che mi piacciono o mi interessano che fanno parte del mondo del High-Tech, degli smartphone e Android.